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Riclassificazione di Bilancio - Strategia di redditività aziendale

13/12/2022
Redazione

Riclassificazione di bilancio: strategia di redditività aziendale

Lo sappiamo tutti: il bilancio è un documento molto preciso che rappresenta lo stato di salute di un’azienda, divenendo in tal modo uno strumento davvero utile per la gestione della stessa. Ma è proprio così? Sì, a patto che sia elaborato in maniera veramente efficace e con un criterio che lo renda misurabile e sfruttabile per i nostri obiettivi di aumento della redditività aziendale. Ecco allora che possiamo introdurre il concetto di riclassificazione di bilancio. Analizziamo di seguito di cosa si tratta e come applicarlo alla realtà delle piccole-medie imprese italiane.

Cos’è la riclassificazione di bilancio e a cosa serve?

Il bilancio riclassificato è una precisa rielaborazione del bilancio aziendale, basata su specifici indici di bilancio, che riesce a reinterpretare i dati estratti dalle voci riguardanti il conto economico e lo stato patrimoniale dell’impresa, così da riportarci un esatto quadro delle condizioni economiche e finanziarie dell’azienda.

Questo ci darà la possibilità di poter dare una lettura più semplice e comprensibile del bilancio d’esercizio, non lasciandolo come uno strumento fine a sé stesso, redatto solo per fini burocratici e amministrativi, ma trasformandolo in un mezzo per aumentare i redditi ricavati dall’attività.

Si potranno infatti calcolare informazioni utili sulla situazione finanziaria aziendale, basate sugli indici di bilancio su cui si costituisce il bilancio riclassificato. Sarà così possibile calcolare l’equilibrio economico dell’impresa, il livello di indebitamento, tanto quanto la redditività e l’efficienza, anche in ottica di uno sviluppo futuro.

Quanto scritto è utile sia per le aziende in salute, che guardano con fiducia al futuro e vogliono affrontarlo con una base solida di gestione degli utili e degli investimenti, sia per quelle realtà che attraversano momenti di incertezza, difficoltà o riorganizzazione gestionale, e che necessitano di un supporto per affrontare i cambiamenti inevitabili che si troveranno ad affrontare.

La riclassificazione, così viene definita questa rielaborazione dei prospetti di bilancio, viene suddivisa in due diverse rappresentazioni, che hanno valore e caratteristiche diverse: lo stato patrimoniale riclassificato e il conto economico riclassificato.

Riclassificazione dello Stato Patrimoniale

La riclassificazione dello stato patrimoniale analizza il livello di liquidità dell’impresa, suddividendo fra attivo e passivo (considerando anche le risorse che andranno a far parte delle casse nel futuro a medio e lungo termine e le tempistiche di esborso delle spese).

La liquidità attiva, così come quella passiva, si possono suddividere in due tipologie, in base alla possibilità, per queste attività, di essere trasformate o meno in denaro liquido. Si parla allora di:

  • Attività correnti: che si svolgono nel breve termine, come le operazioni immediate o imminenti;
  • Attività consolidate: sono le attività che si svolgono nel lungo termine: ne sono un esempio le immobilizzazioni.

Un’ulteriore suddivisione può essere fatta secondo l’area gestionale a cui appartengono:

  • Area operativa: ne fanno parte le liquidità e le passività che rientrano nell’attività vera e propria, come i pagamenti verso i fornitori, le rimanenze o i crediti verso i clienti.
  • Area finanziaria: rientrano in questa categoria i finanziamenti a cui l’attività ha avuto accesso e gli investimenti che ha effettuato.

Riclassificazione del conto economico

La riclassificazione del conto economico consiste nella suddivisione dei componenti di reddito attivi e passivi secondo tre principali aree di competenza: quella operativa, quella accessoria e quella finanziaria.

La riclassificazione del conto economico si basa su tre diversi modelli, di seguito descritti:

  • Conto economico riclassificato a margine di contribuzione: consiste in una suddivisione dei costi e dei ricavi secondo la loro condizione di essere fissi oppure variabili. Avere una chiara consapevolezza di come sono raggruppate le spese e gli utili in azienda ci dà la possibilità di calcolare la percentuale di incidenze delle diverse tipologie di costo rispetto ai costi totali sostenuti dall’azienda.
  • Riclassificazione a valore aggiunto: offre una chiara panoramica dei costi e dei ricavi che si possono associare all’attività aziendale principale, distinguendoli da quelli derivati da attività esterne o correlate.
  • Conto economico riclassificato a costo del venduto: analisi dei costi operativi e loro suddivisione in costi diretti e indiretti; poter avere accesso ai dati, tra cui importanti indici quali l’utile lordo ricavato, ci riporta una chiara immagine della gestione economica dell’attività.

Conclusioni

Come abbiamo visto, il bilancio riclassificato ci offre una rielaborazione molto precisa del bilancio aziendale, dandoci importanti spunti di analisi, monitoraggio e riflessioni riguardo all’andamento dell’attività. Tramite questo strumento, noi di Lex e Business possiamo affiancare le piccole e medie imprese che vogliono adottare efficaci metodi di pianificazione finanziaria o che vogliono ottimizzare la gestione aziendale tramite il servizio di controllo di gestione.

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