Il lavoro è diventato flessibile lo sappiamo, se prima era una necessità dettata dalla congiuntura economica, adesso, con la diffusione dello smart working assumere collaboratori a partita IVA è diventata un’esigenza pratica.
Assumere dipendenti con partita IVA permette alle aziende di risparmiare sui costi, in quanto si viene meno alla maggior parte degli oneri che spettano al datore di lavoro quando assume un dipendente con altre forme contrattuali.
Servendosi della collaborazione con personale provvisto di partita IVA il datore di lavoro è quindi esonerato dal pagamento di:
In questo articolo trattiamo il tema “collaboratori a partita IVA” a 360°, vi spiegheremo che cos’è una partita IVA, quando conviene assumere i collaboratori con questa modalità, quali vantaggi ne otterrete e quali rischi si corrono.
Siete pronti?
Iniziamo!
La partita IVA è un numero di 11 cifre che identifica un contribuente che può essere sia una società, sia una persona fisica.
Di queste undici cifre:
Deve aprire una partita IVA chiunque eserciti un’attività economica abituale e continuativa.
La legge è molto severa in materia, anche perché negli ultimi anni si è diffuso il fenomeno delle partite IVA fittizie, ovvero quei veri e propri rapporti di lavoro subordinato che venivano mascherati da prestazioni occasionali in modo da aggirare gli oneri spettanti ai datori di lavoro in materia di assunzioni.
La legislazione si è fatta quindi più attenta e ha stabilito che si possono assumere dipendenti a partita IVA solo se questi rientrano nelle seguenti categorie di lavoratori:
Per semplificare questo elenco di non immediata comprensione, ci si può avvalere di collaboratori a partita IVA solo se questi forniscono una prestazione lavorativa altamente qualificata.
Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti la legge si è fatta molto più attenta negli ultimi anni, avendo come obiettivo quello di “smascherare” finte partite IVA che nascondevano rapporti di lavoro subordinato.
È stato il discusso JOBS ACT a definire con precisione la materia, stabilendo che non si possono assumere collaboratori con partita IVA se ricorrono le seguenti tre condizioni:
Abbiamo visto come l’ordinamento giuridico italiano punisca duramente le partite IVA fittizie. I rischi che si corrono ad assumere collaboratori a partita IVA senza rispettare i parametri stabiliti dal Job Act sono i seguenti:
In questi casi è sempre meglio affidarsi alla consulenza di un team di esperti del settore che studiano la situazione caso per caso e che sono in grado di consigliare una forma contrattuale a misura delle esigenze del vostro business! Contattaci per avere maggiori informazioni!