Che cos’è la contabilità ordinaria? Prima di capire di cosa si tratta, è necessario precisare che tutti i soggetti che esercitano un’attività economica sono obbligati per legge a tenere delle scritture contabili.
In poche parole, tutte le imprese devono registrare le operazioni economiche, finanziarie e amministrative che comportano entrate e uscite di denaro e tutte le altre attività economiche.
In base a determinate caratteristiche, le aziende possono applicare dei regimi contabili differenti: contabilità semplificata oppure contabilità ordinaria.
Qual è la differenza tra contabilità semplificata e ordinaria? Possiamo riassumere dicendo che la contabilità ordinaria è obbligatoria per alcuni soggetti (di cui parleremo più avanti) e permette all’imprenditore di mantenere una gestione precisa, analitica e ordinata di tutte le attività economiche aziendali.
La contabilità semplificata, invece, è un regime contabile per le imprese “minori” che consente di beneficiare di alcuni vantaggi fiscali ma che non permette la stessa gestione ordinata dei costi che abbiamo visto a proposito del regime ordinario.
La contabilità ordinaria è obbligatoria per le società ed enti commerciali soggetti ad IRES (ovvero alla Imposta sul Reddito delle Società) e per le imprese individuali e società di persone che, nel periodo di imposta precedente ai sensi dell’art. 85 del D.P.R. 917/1986, hanno avuto ricavi superiori a:
- 400.000 se esercitano attività di servizi
- 700.000 se esercitano altre attività
Possono appartenere a questa categoria:
La contabilità ordinaria può essere tenuta anche dalle aziende per le quali non è previsto alcun obbligo per legge. Si tratta di una scelta valida ed efficiente che può garantire all’imprenditore un buon controllo di gestione atto a tenere sotto controllo tutte le attività aziendali.
Per questo motivo esistono società di consulenza aziendale come Lex e Business che, tramite un servizio di controllo di gestione, sono in grado di comprendere se è necessario apportare dei correttivi all’interno dell’azienda.
Le imprese o le attività che scelgono il regime di contabilità ordinaria devono tenere una serie di registri contabili, nello specifico:
Le aziende possono comunque decidere di non tenere registri IVA, registrando le fatture emesse, i corrispettivi e le fatture d’acquisto sul libro giornale. Lo stesso discorso vale per il registro dei beni ammortizzabili: in tal caso le annotazioni riguardanti i cespiti devono essere riportate sul libro degli inventari.
Quando avviene il passaggio da contabilità semplificata a contabilità ordinaria? Le imprese in regime di contabilità semplificata passano al regime ordinario per due motivi:
Come si fa la contabilità ordinaria? Per tenere un regime contabile ordinario è necessario dotarsi di software specifici, in grado di semplificare il processo di raccolta dati.
Si tratta di strumenti sempre più avanzati che oggigiorno possono rendersi utili non solo per la tenuta della contabilità, ma anche per la crescita del business aziendale o per chi vuole aprire una propria attività.
È importante però saper scegliere un software per la contabilità ordinaria adatto al business dell’impresa. In generale, un buon software deve avere le seguenti caratteristiche:
La contabilità ordinaria è uno strumento sicuramente più complesso ma decisamente più organizzato e strutturato. Per questo, nell’ottica di apportare miglioramenti all’azienda, l’imprenditore – anche se non obbligato dalla legge – dovrebbe dotarsi di un regime contabile ordinario, in grado di anticipare il futuro della gestione dell’impresa.
In tal senso, affidarsi a un consulente esterno che applichi un controllo di gestione aziendale studiato ad hoc per ogni realtà potrebbe essere una scelta saggia. Il controllo di gestione offerto da Lex e Business consiste in una vera e propria previsione che crea una traccia sugli obiettivi da raggiungere, su come distribuire il tempo e le risorse che devono agire.