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Agenzia delle Entrate: via agli scioperi

24/01/2020
Redazione

Gli ingranaggi di Agenzia delle Entrate sembrano essere carenti di manutenzione.

Innanzitutto vi è assoluta urgenza di dare incarico ai vertici aziendali che a breve lasceranno il loro posto, in seconda battuta sono ancora ignoti i comitati di gestione e la forte carenza di personale addetto non è più in grado di garantire neppure i servizi essenziali (da sottolineare che a breve Agenzia delle Entrate sarà alle prese con la Brexit, la quale porterà un forte aumento di lavoro in virtù dei cambiamenti che tale manovra politica comporterà).

Negli uffici di Agenzia delle Entrate regna dunque un clima di malcontento e l’incertezza per il domani.

Considerati quindi i vari comunicati trasmessi dall'ente statale (non certo benevoli), i dipendenti di Agenzia delle Entrate, assieme ai dipendenti delle Dogane e dei Monopoli hanno già incrociato le braccia per ben due ore congestionando ulteriormente la macchina statale. Sono inoltre previste da parte dei sindacati svariate assemblee e manifestazioni allo scopo di raggiungere un accordo contrattuale di riferimento in diverse città italiane, altro strumento che paralizzerà lo svolgimento del lavoro del Fisco, del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Cisl, Cgil, Cisl e Uil oltre che a Confsal e Flp sono sul piede di guerra: non si può lavorare sostenendo un numero di straordinari considerati come dovuti e non pagati, come non si può accettare una carenza di personale in Agenzia delle Entrate capace di congestionare il sistema fino al punto di portarlo al collasso.
I dipendenti di Agenzia delle Entrate da oltre due anni non percepiscono stipendio relativo a straordinario e le figure esterne chiamate ad operare per nome e per conto del Fisco non vengono pagate.

Consideriamo anche che Agenzia delle Entrate/Riscossione ha già trasmesso comunicazione in merito alla lotta all'evasione fiscale (vedi articolo precedente). Per l’anno 2020, Agenzia delle Entrate/Riscossione rischierà di non essere in grado di sostenere in toto la sua missione.
Vogliamo sottolineare come la classe politica non è tutt'oggi in grado di dare risposte concrete: i continui cambi di rotta e di Governo, le promesse non mantenute, l’incapacità di delineare una strategia nel lungo periodo non fanno altro che generare incapacità di ripresa e di malcontento generale.

Per fare un esempio: qualora la classe politica dirigente decidesse nella giornata di oggi chi debba essere il nuovo Direttore generale di Agenzia delle Entrate, ci vorranno almeno due mesi prima dell’approvazione.

aggiornamento del 30 gennaio 2020

Ecco arrivare, o per meglio dire tornare, il "nuovo" Direttore di Agenzia delle Entrate. È stato quindi risolto il vuoto che si sarebbe andato a creare alla fine del mese di febbraio qualora non fosse stata nominata una figura da porre al vertice di comando della macchina statale (Agenzia delle Entrate ed Agenzia delle Entrate / Riscossione).

Ma chi è il nuovo Direttore di Agenzia delle Entrate?
Si tratta di Enrico Maria Ruffini, risorsa che già a presenziato lo stesso ruolo nell'anno 2017/2018 (da giugno 2017 a settembre 2018).

Molto importante non dimenticare che il Consiglio dei Ministri ha iniziato a porre nomine anche per quanto riguarda il totale delle agenzie fiscali: Agenzia del Demanio, Agenzia dei Monopoli, ufficio segretariato Cipe, uffici commissariali di Roma, etc.

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