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Come difendersi da Equitalia in base ai provvedimenti del 15 ottobre

16/10/2020
Redazione

Come difendersi da Equitalia: tutto ciò che c’è da sapere

 

La pandemia e la crisi sanitaria hanno causato uno shock: tutto il mondo si è fermato per quasi due mesi.

Blocco dei licenziamenti, sospensione di pagamenti, rallentamento generale dell’economia, ma da qualche mese siamo ripartiti e siamo in attesa di capire cosa ci riserverà il futuro.

Assieme alle attività produttive, purtroppo però, ha ripreso vigore anche la macchina del Fisco che si è rimessa in moto con una nuova serie di pignoramenti nei confronti degli italiani morosi.

Il 15 ottobre è la data che segna l’inizio di questa nuova fase: da questa data, infatti, riprendono tutti gli accertamenti sia dell’Agenzia delle Entrate sia di Regioni e Comuni; attenzione quindi ai pagamenti di Tari, IMU, bollo auto, ecc.

In questo articolo vi spieghiamo come difendersi da Equitalia, in cosa consistono i pignoramenti, quali beni sono a rischio e quali, invece non possono essere pignorati.

 

Come difendersi da Equitalia: i pignoramenti

 

In questo paragrafo vediamo cosa sono i pignoramenti e cosa può essere pignorato dal Fisco a partire dal 15 ottobre in poi.

Il vocabolario Treccani definisce pignoramento un “atto con cui l’ufficiale giudiziario, su ordine del giudice, inizia il processo esecutivo di espropriazione forzata dei beni mobili o immobili di un debitore insolvente, al fine di garantire la soddisfazione di un creditore che ne abbia fatto istanza”.

 

 

Le tipologie di pignoramento

 

Sono tre le tipologie di pignoramento previste dall’ordinamento italiano:

  • Pignoramento immobiliare: ha come oggetto beni immobili quali abitazioni, magazzini, capannoni industriali;
  • Pignoramento mobiliare: ha come oggetto beni mobili quali autovetture, macchinari, gioielli, arredi;
  • Pignoramento presso terzi: ha come oggetto crediti o beni del debitore che sono in possesso di un terzo soggetto. Rientrano in questa categoria di beni: i conti correnti, i titoli bancari o postali, stipendi e le pensioni sempre secondo i limiti stabiliti dalla legge;

 

 

Cosa può pignorare il Fisco dal 15 ottobre 2020

 

Con la fine dello stato di emergenza, come abbiamo visto riprendono le attività di riscossione di Equitalia nei confronti degli italiani morosi.

Riprenderanno sia i pignoramenti che erano stati congelati dalla pandemia, sia le nuove procedure di pignoramento.

Vediamo nel dettaglio quali beni possono essere pignorati a partire da questa data.

Possono essere confiscati i redditi fino ad un massimo del 20% del loro importo totale; mentre lo stipendio mensile non può essere “toccato” dal Fisco per più di un quinto del totale se si parla di cifre oltre i 5000 euro, di un settimo per cifre comprese tra 2500 e 5000 euro e di un decimo se al di sotto della soglia dei 2500 euro.

Caso diverso riguarda il conto corrente su cui viene accreditato lo stipendio. Può essere pignorato con il limite massimo di 1.379,49 euro.

Last but not leasti redditi legati ad attività imprenditoriali: questi – purtroppo – possono essere pignorati nella loro interezza in caso di debiti.

I beni non soggetti a pignoramento

 

Vogliamo finire questo articolo con una nota positiva, elencando i beni che non possono essere soggetti a pignoramento:

  • La prima casa non può essere pignorata dal Fisco se questa risulta essere l’unico immobile del debitore, coincide con la sua residenza e viene adibita ad abitazione privata;
  • Non possono essere pignorati quei beni considerati fondamentali e di prima necessità quali letti, frigoriferi, lavatrici, tavoli, armadi, biancheria, abiti e stoviglie a meno che non abbiano un alto valore artistico o di antiquariato.
  • Sono esclusi anche i beni quali le fedi nuziali, gli oggetti di culto e i libri e gli strumenti necessari per l’esercizio della professione;
  • Esclusi anche gli animali da compagnia o quelli utilizzati a fini terapeutici; mentre possono essere confiscati gli animali utilizzati a fini produttivi, alimentari o commerciali;
  • Anche il Fisco ha “un’anima”: sono esclusi dal pignoramento le pensioni minime e quelle di invalidità.

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