“Soldi, Soldi, Soldi, tanti soldi
Beati siano soldi
I beneamati soldi perché
Chi ha tanti soldi vive come un pascià
E a piedi caldi se ne sta”
Cantava Betty Curtis nel lontano 1961. Erano anni ruggenti quelli, il boom economico aveva spazzato via le miserie della guerra e il nostro Paese ripartiva veloce in sella a una Vespa.
Tanto diverso da oggi?
La pandemia ha determinato uno shock molto forte che ha lasciato tutto il mondo senza fiato. Per la prima volta tutto si è fermato, le persone si sono chiuse in casa e le conseguenze economiche sono state devastanti.
Ma adesso è il momento di ripartire! Tutti noi sappiamo quanto sia fondamentale per la nostra vita il denaro, lo guadagniamo e lo spendiamo quotidianamente, lo utilizziamo per soddisfare i nostri bisogni primari, ma anche per toglierci qualche capriccio e qualche soddisfazione.
Una bella vacanza, la macchina nuova, l’ultimo modello di smartphone, ma anche la rata del mutuo sono tutte cose che possiamo pagare e che hanno un costo più o meno elevato. Ma da cosa dipende questo costo e perché si parla di costo del denaro?
Le variazioni di prezzo dipendono dal costo del denaro, che a sua volta dipende da una serie di fattori e da misure economiche effettuate al vertice del nostro sistema. Quali siano queste “misure/provvedimenti” lo vediamo insieme nei prossimi paragrafi!
Per capire cosa intendiamo per costo del denaro è meglio partire da una semplice definizione.
Il costo del denaro equivale al tasso di interesse che si deve pagare quando si ottiene un prestito da una banca. È calcolato dalla Banca Centrale Europea sulla media dei tassi di interesse.
L’aumento o la diminuzione del costo del denaro influisce sull’Euribor, ovvero il tasso di interesse che viene utilizzato come punto di riferimento per i mutui a tasso variabile e per i titoli indicizzati.
Le decisioni che vengono prese a livello centrale europeo dalla BCE, vengono poi accolte dalle singole banche che operano a livello nazionale ritoccando e limando i tassi a seconda della congiuntura economica.
L’innalzamento o l’abbassamento del costo del denaro ha delle conseguenze sui mutui, sui conti correnti e sui titoli di stato: vediamo di cosa si tratta nei prossimi tre paragrafi.
Se avete stipulato un mutuo a tasso fisso non avete di cosa preoccuparvi: la rata rimarrà invariata.
Se, invece avete stipulato un mutuo a tasso variabile la rata varia parallelamente alle oscillazioni del tasso che è stato preso come valore di riferimento, che può essere o il tasso della BCE o il tasso Euribor.
Per quanto riguarda i mutui futuri, le rate aumenteranno leggermente ma, per contro, si riduce la differenza tra il tasso fisso e quello variabile.
Per quanto riguarda le conseguenze dell’aumento del costo del denaro sui conti correnti, si assiste ad un incremento proporzionale sia dei tassi debitori sia di quelli creditori, ovvero quelli sui depositi. Controllate, quindi, presso la vostra banca se il tasso è stato modificato a vostro vantaggio!
Anche i titoli di stato a tasso variabile si adeguano all’incremento del costo del denaro. I titoli di stato a tasso fisso (i BTP per intenderci), invece non subiscono variazioni.
Fino ad adesso abbiamo visto cosa succede quando aumenta il costo del denaro, ma cosa succede quando diminuisce:
In generale, quindi, possiamo affermare che quando il costo del denaro diminuisce è vantaggioso per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile e chi è in possesso di titoli di stato.
Se vuoi avere altri consigli su come trarre vantaggio dalla diminuzione o dall’aumento del costo del denaro, contatta i nostri esperti, ti sapranno guidare attraverso le scelte più profittevoli per la tua azienda!