Apprendista, ragazzo di bottega, stagista, sono tutti termini che, da quelli più antichi e ormai non più usati, fino a quelli mutuati dall’inglese, stanno ad indicare forme contrattuali riservate ai più giovani orientate all’apprendimento e all’ingresso nel mercato del lavoro.
In questo articolo parliamo dell’apprendistato. Sappiamo che la domanda che molti piccoli e medi imprenditori si fanno a riguardo è se questa forma contrattuale convenga all’azienda e se serva davvero per formare nuovi dipendenti per poi integrarli a pieno titolo nella vita aziendale.
I vantaggi economici sono indubbi: il contratto di apprendistato è da sempre uno dei più convenienti per l’imprenditore che vuole assumere le nuove leve. Questa tipologia di forma contrattuale prevede infatti di:
In questo articolo che noi di Lex e Business abbiamo preparato per voi andiamo a fondo nell’argomento.
Perché è la salute delle piccole e medie imprese italiane a starci a cuore, perché sappiamo come sia a tratti difficile gestire un’impresa in questi tempi complessi e incerti; per queste ragioni Lex e Business è a fianco delle imprese italiane fornendo consulenze specializzate e ad hoc, ma anche informando e indirizzando i propri clienti verso le scelte migliori.
Prima di rispondere alla domanda se l’apprendistato conviene facciamo un breve excursus su questa forma contrattuale e vediamo come è definita dalla legge italiana.
L’articolo 41 del D. Lgs. n. 81/2015, definisce tre tipologie differenti di apprendistato:
Tutte queste forme contrattuali, come vi abbiamo già accennato nell’introduzione di questo articolo comportano diversi vantaggi per l’azienda che assume giovani dipendenti in regime di apprendistato.
I benefici sono diversi:
Per capire se l’apprendistato conviene è necessario dare anche uno sguardo alle novità previste dal decreto bilancio 2020, ovvero la legge n. 160/2019, e in particolare l’art. 1, comma 8.
Con questa normativa si è introdotto l’esonero totale dei contributi previdenziali per i contratti stipulati in regime di apprendistato di primo livello, ovvero quello istituito per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Vediamo adesso nei prossimi due paragrafi i dettagli dell’apprendistato di primo livello, dell’apprendistato per studenti, l’alternanza scuola-lavoro e l’apprendistato professionalizzante.
Rivolto ai giovani trai 15 ei 25 anni di età, di durata non superiore ai 3 anni e con una retribuzione prevista di 2000 euro l’anno per i minorenni e di 3000 per le persone maggiori di anni 18.
Rivolto ai giovani tra i 18 e i 29 anni in possesso di qualifica professionale. Il datore di lavoro che assume in questa forma contrattuale gode dello sgravio del 50% dei contributi, entro il tetto di 3.000 euro.
Rivolto ai giovani tra i 18 e i 29 anni come nel caso precedente, ha l’obiettivo primario di permettere il conseguimento di percorsi di alta formazione e agevolare l’ingresso nelle aree di ricerca delle aziende.
Se questo articolo vi è piaciuto e state pensando di assumere nuove leve nella vostra azienda in regime di apprendistato, ma avete ancora qualche dubbio, contattateci per maggiori informazioni, il team di consulenti di Lex e Business è a vostra disposizione!
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