Le recenti ondate di dazi imposti dagli Stati Uniti e le conseguenti contromisure a livello globale rappresentano uno scenario di profonda incertezza per le imprese di tutto il mondo, incluse quelle italiane.
In un contesto in rapida evoluzione, dominato da annunci improvvisi e potenziali escalation commerciali, la capacità di valutare l'impatto effettivo di queste politiche e di implementare strategie efficaci per mitigarne gli effetti negativi diventa cruciale per la sopravvivenza e la crescita aziendale.
Per le aziende che operano o intendono operare nel mercato statunitense, o che sono parte di catene di approvvigionamento globali influenzate dai dazi, il controllo di gestione e la consulenza strategica emergono come strumenti indispensabili per affrontare questa nuova realtà.
L'imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti non è un fenomeno nuovo, ma la sua intensificazione e l'estensione a un numero crescente di Paesi e settori stanno amplificando le ripercussioni sull'economia globale. Già prima delle recenti elezioni statunitensi, si osservava un aumento delle barriere commerciali. Le motivazioni alla base di questa politica sono molteplici, spaziando dalla leva negoziale per ottenere concessioni commerciali, alla volontà di generare entrate fiscali, fino all'ambizioso obiettivo di reindustrializzare l'economia americana.
L'impatto di questi dazi si manifesta su diversi fronti. Innanzitutto, si registra un aumento diretto dei costi per le imprese importatrici. L'incremento delle tasse doganali erode i margini di profitto e può costringere le aziende a rivedere i propri listini prezzi, con potenziali ripercussioni sui consumatori finali. Ad esempio, l'introduzione di dazi significativi sulle merci provenienti dalla Cina ha portato alcune aziende a stimare aumenti dei prezzi fino al 45% per i prodotti venduti online. Per un'azienda che importava beni dalla Cina a un costo medio di 7,7 dollari, i dazi su un container da 40 piedi sono schizzati da 22.000 a quasi 245.000 dollari, un incremento di undici volte che difficilmente può essere assorbito.
Inoltre, l'incertezza generata dalle politiche tariffarie può disgregare le catene di approvvigionamento globali. Le aziende si trovano a dover riconsiderare i propri fornitori, valutando l'opportunità di diversificare i mercati di approvvigionamento o addirittura di rilocalizzare la produzione. Tuttavia, spostare la produzione non è sempre una soluzione semplice o immediata, richiedendo investimenti significativi e una valutazione approfondita delle capacità produttive alternative. Per le piccole e medie imprese italiane (PMI), spesso più dipendenti da specifiche catene di fornitura, questa situazione può rappresentare una sfida particolarmente ardua.
L'impatto non si limita ai beni fisici. Sebbene inizialmente i dazi si siano concentrati sulle merci, la possibilità di contromisure sui servizi digitali potrebbe colpire anche le startup e le aziende che utilizzano piattaforme cloud, software SaaS o servizi di pagamento online, incrementando i loro costi operativi. Le startup europee registrate negli Stati Uniti potrebbero trovarsi penalizzate nel vendere i propri servizi in Europa in caso di dazi sui servizi digitali americani.
In questo scenario complesso e mutevole, il controllo di gestione assume un ruolo centrale. Un sistema di controllo di gestione efficace consente alle aziende di misurare e analizzare l'impatto dei dazi sui propri costi, ricavi e margini. Attraverso un'attenta analisi dei costi, le imprese possono identificare le aree più colpite dagli aumenti tariffari e valutare diverse strategie per ottimizzare i processi e ridurre le spese.
La revisione dei budget e dei forecast diventa fondamentale per integrare l'impatto dei dazi nelle previsioni aziendali e per definire obiettivi realistici nel nuovo contesto competitivo. Il controllo di gestione supporta anche la valutazione della redditività dei prodotti e dei mercati, aiutando le aziende a prendere decisioni informate sulla modifica dei prezzi, sulla riallocazione delle risorse o sull'esplorazione di nuovi segmenti di mercato.
Inoltre, un sistema di controllo di gestione ben strutturato permette di monitorare costantemente le performance e di identificare tempestivamente eventuali scostamenti dagli obiettivi, consentendo di adottare azioni correttive rapide ed efficaci. La capacità di calcolare l'impatto dei nuovi dazi sul prezzo finale è un passo cruciale per le aziende esportatrici, così come l'aggiornamento delle dichiarazioni doganali per evitare sanzioni o ritardi.
Parallelamente al controllo di gestione, la consulenza strategica offre una prospettiva di lungo termine per affrontare le sfide e le opportunità derivanti dai dazi statunitensi e dalle tensioni commerciali globali. I consulenti strategici possono supportare le aziende nell'analisi dello scenario competitivo, nell'identificazione di nuovi mercati di esportazione o di approvvigionamento e nello sviluppo di strategie di diversificazione efficaci.
La consulenza strategica può anche guidare le imprese nella revisione del proprio modello di business, valutando l'opportunità di integrare verticalmente la produzione, di sviluppare nuovi prodotti o servizi meno esposti alle tariffe doganali o di adottare strategie di internazionalizzazione alternative, come l'apertura di sedi produttive nei mercati target.
In un contesto di crescente protezionismo, la consulenza strategica può aiutare le aziende a valutare i rischi geopolitici e a sviluppare piani di mitigazione per far fronte a scenari imprevisti. La capacità di negoziare nuovi accordi commerciali bilaterali o di adattare le proprie strategie logistiche per minimizzare l'impatto dei dazi sono competenze cruciali che la consulenza strategica può fornire.
Le politiche tariffarie statunitensi hanno inevitabilmente innescato reazioni e contromisure da parte di altri Paesi. L'Unione Europea, ad esempio, ha annunciato la sospensione temporanea di alcuni dazi supplementari, ma ha anche condizionato la sua risposta all'esito dei negoziati con gli Stati Uniti. La Cina ha dichiarato che adotterà contromisure per salvaguardare i propri interessi e sostenere le imprese estere operanti nel Paese.
Questo scenario di dazi reciproci e potenziali guerre commerciali aumenta ulteriormente l'incertezza e la complessità per le imprese. È fondamentale che le aziende monitorino attentamente l'evoluzione delle politiche commerciali a livello globale e che siano pronte ad adattare le proprie strategie in modo flessibile e tempestivo.
L'impatto dei dazi statunitensi e delle contromisure globali rappresenta una sfida significativa per le imprese, ma offre anche opportunità per quelle capaci di adattarsi e di innovare. In questo contesto, il controllo di gestione e la consulenza strategica si confermano strumenti essenziali per navigare la tempesta tariffaria e per costruire un futuro di crescita sostenibile.
Lex e Business Advisory è al fianco delle imprese per fornire il supporto necessario nell'analisi dell'impatto dei dazi, nell'implementazione di sistemi di controllo di gestione efficaci e nello sviluppo di strategie personalizzate per affrontare questo scenario in continua evoluzione. Attraverso la nostra esperienza e competenza, aiutiamo le aziende a trasformare le sfide in opportunità, garantendo la loro competitività nel mercato globale.
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