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Buoni pasto in busta paga: le novità introdotte dal Governo

18/08/2020
Redazione

Buoni pasto in busta paga oppure indennità di mensa: le soluzioni che un imprenditore può adottare oggi.

 

Buoni pasto in busta paga, indennità di mensa, buoni pasto elettronici o il tradizionale servizio mensa: devono essere garantiti per legge a tutti i tuoi dipendenti?

Scopri in questo articolo cosa dicono le norme a riguardo e quali sono le opzioni più vantaggiose per la tua azienda ma che, contemporaneamente, lasceranno il tuo staff soddisfatto!

L’attuale governo ha introdotto una nuova normativa in materia di buoni pasto, che riguarda non solo i beneficiari ma anche chi, come te, deve scegliere quale tipo di servizio offrire ai propri dipendenti.

Sappiamo che spesso non è facile bilanciare le opzioni più economiche e redditizie con quelle che non rendono contenti i dipendenti, ma non ti preoccupare, questa mini guida è fatta apposta per aiutare te e la tua impresa a fare la scelta giusta.

Le opzioni a tua disposizione sono diverse: si va dai buoni pasto elettronici, la classica mensa aziendale o l’indennità sostitutiva di mensa.

In questo articolo accantoniamo la classica mensa aziendale: è una soluzione poco funzionale per i piccoli imprenditori in quanto necessita di strutture apposite e di personale specializzato.

Ci focalizziamo invece su altri due strumenti a vostra disposizione:

  • Buoni pasto;
  • Indennità sostitutiva / accredito in busta paga.

Perché lo facciamo? Perché consideriamo questi due strumenti più agevoli e facili da gestire per chi, come voi, deve consentire al proprio staff di consumare il pasto durante la giornata lavorativa.

Buoni pasto in busta paga: cosa sono e come funzionano

 

Introdotti per la prima volta negli anni Cinquanta, i buoni pasto sono dei documenti (prima in formato cartaceo, oggi elettronico) che vengono consegnati al dipendente all’inizio del mese e che gli permettono di consumare il pasto durante la giornata lavorativa.

Ricordati che non sono un diritto del lavoratore – a meno che ciò non sia espressamente previsto nel contratto collettivo – ma un benefit che tu decidi di concedere ai membri del tuo staff.

Nel nostro Paese la legislazione prevede l’erogazione di buoni pasto sia cartacei sia elettronici del valore di 4 e 8 euro.

Sono esenti da tassazione fiscale e sono cumulabili, questo significa che possono essere spesi contemporaneamente fino a 8 buoni pasto.

 

 

Buoni pasto in busta paga: dove possono essere spesi? Quali sono le loro caratteristiche? Chi ne beneficia?

 

Con i buoni pasto si possono acquistare prodotti di gastronomia e bevande sia in esercizi pubblici sia presso privati convenzionati.

Ma attenzione: è anche possibile acquistare presso supermercati e negozi di alimentari prodotti alimentari freschi.

I buoni pasto che puoi offrire al tuo staff sono:

  • Spendibili per il loro intero valore: non danno quindi diritto al resto;
  • Personali: non possono essere ceduti;
  • Utilizzabili solo per l’acquisto di alimenti e non sono convertibili;
  • Cumulabili.

Sono diverse le categorie di dipendenti che possono beneficiare dei buoni pasto:

  • Chi lavora full time;
  • Chi lavora part time (se raggiunge una soglia minima di ore al giorno);
  • Chi collabora esternamente con la tua azienda.

 

 

Indennità sostitutiva di mensa: l’alternativa al buono pasto

 

In alternativa al buono pasto “tradizionale” sia esso elettronico o cartaceo, si può optare per indennità sostitutiva di mensa che viene erogata direttamente nella busta paga del dipendente-beneficiario per un importo equivalente al buono pasto.

L’indennità è esente da tassazione in presenza delle seguenti condizioni:

  • Orario di lavoro compatibile con la pausa pranzo;
  • Lavoro stabile presso un’unità produttiva sita lontano da un luogo di ristorazione senza utilizzare mezzi di trasporto.

In tutti gli altri casi, l’indennità sostitutiva di mensa sarà soggetta a tassazione.

Buoni pasto in busta paga o buoni pasto tradizionali: i vantaggi per l’imprenditore

 

I benefici che derivano dalla scelta di una di queste due alternative sono fiscali: come abbiamo visto il rimborso in busta paga non è sempre detraibile.

I buoni pasto elettronici invece sono totalmente deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

Se scegli questa opzione dunque non sarai obbligato a versare né contributi INPS, IRAP, IRPEF e nemmeno il TFR.

L’unico versamento obbligatorio è l’IVA al 4%.

Ma se sei ancora indeciso su quale sia la soluzione ottimale per te, contatta il nostro team di esperti che sapranno seguirti nella scelta perfetta per le tue esigenze.

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