
Con la Legge di Bilancio 2025 entra a regime una delle misure fiscali più discusse degli ultimi mesi: l’IRES premiale, un meccanismo che riduce l’imposta sul reddito delle società per quelle imprese che dimostrano di rispettare determinati requisiti di virtuosità. L’obiettivo è premiare chi investe in sviluppo, sostenibilità e occupazione, incentivando un modello di impresa orientato non solo al profitto immediato, ma anche alla solidità e alla responsabilità sociale.
L’IRES tradizionale, cioè l’imposta sul reddito delle società, ha un’aliquota ordinaria del 24%. Con la nuova misura, le imprese che rispettano determinati criteri potranno beneficiare di un’aliquota ridotta, variabile a seconda delle condizioni rispettate, con un possibile sconto fino a 4 punti percentuali. Si tratta quindi di un vantaggio fiscale che, in prospettiva, può diventare significativo soprattutto per le aziende di dimensioni medio-grandi.
Il governo ha presentato l’IRES premiale come una misura in grado di rendere il sistema fiscale più equo: non un semplice incentivo settoriale, ma un meccanismo premiante rivolto a tutte le imprese che adottano comportamenti virtuosi in ambiti ritenuti strategici per il futuro del Paese.
I criteri individuati per ottenere l’aliquota ridotta si concentrano su tre aree principali:
Solo le società che rispettano questi requisiti potranno applicare la riduzione. La misura ha quindi un carattere selettivo, destinato a premiare chi dimostra coerenza con le strategie di sviluppo indicate dall’Unione Europea e dai piani nazionali.
Il beneficio economico varia a seconda della dimensione e dell’utile generato. Per un’impresa con utili imponibili di qualche milione di euro, una riduzione di due punti percentuali sull’aliquota IRES può tradursi in risparmi fiscali nell’ordine di centinaia di migliaia di euro annui. Oltre al vantaggio economico immediato, il regime premiale può migliorare anche il rating creditizio e la percezione dell’azienda sul mercato, favorendo l’accesso a capitali e partnership.
Un aspetto da non sottovalutare è l’impatto reputazionale: le imprese che comunicano l’ottenimento dell’IRES premiale possono rafforzare l’immagine di affidabilità e responsabilità verso clienti, fornitori e stakeholder.
Se da un lato la misura è stata accolta con favore, dall’altro restano alcune perplessità. In particolare:
Sono previsti chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate con circolari applicative che definiranno in modo puntuale criteri e modalità di accesso.
Al di là dei numeri, l’IRES premiale rappresenta un tentativo di orientare la cultura imprenditoriale italiana verso obiettivi più ampi: non solo utile e margini, ma anche stabilità occupazionale, innovazione e rispetto dell’ambiente. In questo senso, è una misura che si inserisce nel solco delle riforme fiscali europee e nella logica della “tax compliance”, cioè un fisco che premia chi si comporta bene.
Se sarà davvero efficace dipenderà dalla capacità delle istituzioni di semplificare le procedure e delle imprese di cogliere l’opportunità per intraprendere un percorso di crescita sostenibile.
