immagine introduttiva dell articolo riguardante Holding famigliare: vantaggi fiscali e protezione patrimoniale per l'imprenditore

Holding famigliare: vantaggi fiscali e protezione patrimoniale per l'imprenditore

17/06/2025
Redazione
  • Sai a cosa serve una holding famigliare?
  • Conosci i passaggi operativi per la costituzione di una holding?
  • Sai cosa è la participation exemption in una holding?
  • Sai come funziona la tassazione dei dividenti in una holding?
  • Sai quando è meglio costituire una holding e quando invece non conviene farlo?
Contenuti
Registrati gratuitamente per accedere ai video completi e alle risorse gratuite

Una holding famigliare rappresenta una struttura societaria attraverso la quale una famiglia gestisce e protegge il proprio patrimonio, spesso costituito da partecipazioni in diverse società operative. Essa si configura come un elemento centrale per la pianificazione strategica, la tutela degli asset e la gestione del passaggio generazionale all'interno di un contesto imprenditoriale famigliare. Comprendere la sua definizione, le diverse tipologie, il processo di costituzione e la sua struttura di governance è fondamentale per valutare se e come implementare uno strumento di tale portata. 

 

Cos'è una holding famigliare

In termini generali, una holding famigliare è una società che detiene quote o partecipazioni in altre società, esercitando su di esse, in varia misura, un'attività di direzione e coordinamento. Il termine stesso "holding" deriva dall'inglese "to hold", che significa "detenere". In ambito famigliare, questa detenzione di partecipazioni è concentrata nelle mani dei membri di uno stesso nucleo famigliare o ramo famigliare. lo scopo primario di una holding famigliare può essere proteggere il patrimonio complessivo, razionalizzare la gestione delle diverse attività imprenditoriali, agevolare la successione generazionale e ottimizzare il carico fiscale del gruppo. 

Dal punto di vista giuridico, una holding famigliare non costituisce un tipo societario a sé stante, ma può assumere una delle forme previste dal codice civile, come la società a responsabilità limitata (srl), la società per azioni (spa) o, in alcuni casi specifici, la società semplice. La scelta della forma giuridica riveste un ruolo cruciale in termini di responsabilità dei soci, struttura organizzativa e regime fiscale applicabile. A differenza delle società operative, che producono beni o servizi, la holding famigliare svolge prevalentemente un'attività di gestione finanziaria e strategica delle partecipazioni detenute. Essa agisce come un "contenitore" o una "cassaforte" per le partecipazioni, gli utili, i beni immobiliari e altri asset di valore della famiglia, separando in tal modo il patrimonio dalle dinamiche operative e dai rischi specifici delle singole aziende controllate. 

 

Tipologie di holding: pura, mista, personale e famigliare

Esistono diverse tipologie di holding, classificate in base alla loro attività prevalente e alla composizione del loro capitale sociale. Si distinguono principalmente: 

Holding pure (o finanziarie): queste società esercitano esclusivamente attività di gestione delle partecipazioni detenute e dei flussi finanziari derivanti da esse (come l'incasso di dividendi e interessi). Non svolgono direttamente alcuna attività produttiva di beni o servizi e non detengono asset significativi al di fuori delle partecipazioni. Sono spesso definite "società cassaforte" in cui convergono gli interessi patrimoniali della famiglia. 

Holding miste (o industriali): a differenza delle holding pure, queste società, oltre all'attività di gestione delle partecipazioni, esercitano direttamente anche un'attività produttiva di beni e/o servizi. Possono riunire società con business strategicamente interdipendenti, gestendole in modo sinergico, oppure operare in settori diversi. 

Sub-holding: si tratta di holding, tipicamente di natura finanziaria, che si interpongono tra una società capogruppo (che potrebbe essere una holding famigliare di primo livello) e le varie società figlie operanti nello stesso settore o con attività correlate. Possono essere utilizzate per segmentare meglio la gestione e il controllo di gruppi aziendali più complessi. 

Holding personali (o unipersonali): costituite da un singolo individuo per gestire le proprie partecipazioni e il proprio patrimonio attraverso una struttura societaria. 

Holding plurifamigliari: formate da membri di diverse famiglie o rami famigliari per gestire partecipazioni comuni. 

 

Nell'ambito specifico delle holding famigliari, la caratteristica distintiva risiede nella composizione dei soci, che sono appunto membri della stessa famiglia o ramo famigliare. Questo elemento influenza significativamente gli obiettivi e le dinamiche di governance della società, spesso orientate alla conservazione del controllo famigliare sull'impresa e alla pianificazione del passaggio generazionale. 

 

Differenze tra holding famigliare e altri strumenti di gestione patrimoniale 

È importante distinguere la holding famigliare da altri strumenti di gestione patrimoniale, come la proprietà diretta degli asset, i trust o i fondi patrimoniali. Mentre la proprietà diretta espone il patrimonio ai rischi personali e aziendali in modo indifferenziato, la holding famigliare crea uno schermo giuridico tra il patrimonio dei singoli membri della famiglia e quello delle società operative. Il trust, di origine anglosassone, è un istituto giuridico in cui un soggetto (trustee) gestisce beni per conto di uno o più beneficiari, secondo le disposizioni del costituente (settlor), trasferendo la proprietà formale dei beni al trustee ma mantenendo un vincolo di destinazione. Il fondo patrimoniale, previsto dal diritto italiano, è un vincolo di destinazione su determinati beni per far fronte ai bisogni della famiglia, con una limitata segregazione patrimoniale.  

La holding famigliare, invece, implica la creazione di una vera e propria società, con una sua autonomia giuridica, organi amministrativi e obblighi contabili e fiscali specifici, offrendo un maggiore controllo diretto sulla gestione del patrimonio societario e potenziali vantaggi fiscali legati al regime delle partecipazioni. 

 

Come si costituisce una holding famigliare

La costituzione di una holding famigliare richiede una pianificazione accurata e il rispetto di specifici passaggi operativi, legali e fiscali. 

Forma giuridica: SRL, SPA, società semplice 

La scelta della forma giuridica è il primo passo fondamentale, influenzando la responsabilità dei soci, la struttura di governance e il regime fiscale. Le forme più comuni per una holding famigliare in italia sono: 

Società a responsabilità limitata (srl): rappresenta la forma più diffusa grazie alla responsabilità limitata dei soci al capitale conferito, alla flessibilità nella redazione dello statuto e alla possibilità di accedere a regimi fiscali vantaggiosi per la gestione delle partecipazioni (come la participation exemption - pex). 

Società per azioni (spa): generalmente scelta per holding di dimensioni maggiori o con una maggiore complessità organizzativa e finanziaria. Offre anch'essa responsabilità limitata, ma presenta una struttura più rigida e maggiori adempimenti amministrativi e contabili. 

Società semplice (ss): in alcuni casi specifici, soprattutto per la gestione statica di beni immobili o partecipazioni, la società semplice può rappresentare una forma giuridica interessante per la sua semplicità gestionale, i bassi costi e il regime di trasparenza fiscale (gli utili vengono tassati direttamente in capo ai soci). Tuttavia, presenta la responsabilità illimitata dei soci.

Sai come proteggere il tuo patrimonio tramite la costituzione di una holding?

Valuta la tua preparazione compilando il questionario dedicato.
Vai al questionario

Passaggi operativi e costi di costituzione

Una volta definita la forma giuridica, si procede con i passaggi operativi per la costituzione, che includono: 

  • La redazione dell'atto costitutivo e dello statuto sociale: questi documenti fondamentali definiscono lo scopo sociale della holding, il capitale sociale, le quote di partecipazione dei soci, le regole di funzionamento degli organi sociali (assemblea dei soci, consiglio di amministrazione, organo di controllo, se previsto), le modalità di distribuzione degli utili e le norme relative al trasferimento delle partecipazioni. La personalizzazione dello statuto è cruciale per adattare la struttura della holding alle specifiche esigenze della famiglia e del patrimonio da gestire. 
  • La sottoscrizione e il versamento del capitale sociale: i soci fondatori si impegnano a conferire il capitale sociale stabilito nell'atto costitutivo, secondo le modalità ivi previste (in denaro o in natura). 
  • La stipula dell'atto costitutivo davanti a un notaio: l'atto costitutivo deve essere redatto per atto pubblico a cura di un notaio, che ne verifica la conformità alle normative vigenti. 
  • La registrazione della società presso il registro delle imprese: il notaio provvede al deposito dell'atto costitutivo presso l'ufficio del registro delle imprese competente per territorio, acquisendo così la holding personalità giuridica. 
  • L'ottenimento del codice fiscale e della partita iva: adempimenti necessari per l'operatività della società dal punto di vista fiscale. 
  • L'apertura di un conto corrente bancario intestato alla holding. 

 

La costituzione di una holding famigliare comporta diversi costi, tra cui: 

  • Onorario del notaio per la redazione e la stipula dell'atto costitutivo. 
  • Diritti di segreteria e bolli dovuti al registro delle imprese. 
  • Imposta di registro (in misura fissa al momento della costituzione). 
  • Eventuali costi di consulenza legale e fiscale per la strutturazione dell'operazione. 
  • Costi amministrativi iniziali (apertura conto corrente, etc.). 

 

Conferimenti: modalità, vantaggi e criticità

Un aspetto centrale nella costituzione di una holding famigliare è rappresentato dai conferimenti, ovvero il trasferimento di beni (tipicamente partecipazioni in società operative, ma anche immobili, marchi, brevetti o liquidità) dai membri della famiglia alla neocostituita holding in cambio di quote o azioni del suo capitale sociale. Le modalità di conferimento possono variare a seconda della natura dei beni conferiti e del regime fiscale applicabile. 

 

I vantaggi del conferimento a una holding famigliare sono molteplici: 

  • protezione del patrimonio: i beni conferiti divengono di proprietà della holding e sono, in linea di principio, meno esposti ai rischi specifici delle attività operative o ai debiti personali dei singoli soci. 
  • Razionalizzazione della gestione: la holding centralizza la gestione delle partecipazioni e degli altri asset, consentendo una visione unitaria e strategica del patrimonio famigliare. 
  • Pianificazione fiscale: il conferimento di partecipazioni può beneficiare di regimi fiscali di neutralità, evitando tassazioni immediate sulle plusvalenze realizzate al momento del trasferimento (realizzo controllato). 
  • Agevolazione del passaggio generazionale: la proprietà della holding e, indirettamente, delle società operative può essere trasferita gradualmente alle future generazioni attraverso donazioni o successioni delle quote della holding, spesso con maggiore flessibilità e potenziali benefici fiscali (come nel caso del patto di famiglia). 

 

Tuttavia, il conferimento presenta anche alcune criticità: 

  • Valutazione dei beni conferiti: soprattutto nel caso di conferimenti in natura (diversi dal denaro), è necessario effettuare una corretta valutazione dei beni trasferiti per determinare il valore delle quote o azioni della holding da assegnare ai soci conferenti. In alcuni casi, può essere richiesta una perizia giurata. 
  • Perdita del controllo diretto: i soci conferenti trasferiscono la proprietà dei beni alla holding e acquisiscono un controllo indiretto attraverso le quote o azioni della holding. Le decisioni relative alla gestione dei beni conferiti saranno prese dagli organi amministrativi della holding secondo le regole statutarie. 
  • Potenziali implicazioni fiscali future: sebbene il conferimento possa essere neutrale fiscalmente, la successiva cessione delle partecipazioni della holding o la distribuzione di utili ai soci saranno soggette a tassazione secondo le normative vigenti. 

Aspetti notarili e fiscali della costituzione 

Dal punto di vista notarile, il ruolo del notaio è fondamentale non solo per la redazione e la stipula dell'atto costitutivo, ma anche per la verifica della regolarità dei conferimenti e per l'assistenza nella scelta della forma giuridica più adatta alle esigenze specifiche. 

Gli aspetti fiscali della costituzione di una holding famigliare sono molteplici e richiedono un'attenta valutazione. Oltre all'imposta di registro al momento della costituzione, è necessario considerare il regime fiscale applicabile alla holding in relazione alla gestione delle partecipazioni (ires, pex, tassazione dei dividendi), all'eventuale attività operativa svolta (iva, irap) e alle imposte indirette collegate al trasferimento dei beni (imposta di donazione o successione in caso di conferimento a titolo gratuito). La pianificazione fiscale iniziale è cruciale per strutturare la holding in modo efficiente e massimizzare i potenziali vantaggi fiscali nel lungo periodo. 

 

Struttura e governance della holding famigliare

La struttura di una holding famigliare si basa su un modello gerarchico in cui la holding si colloca al vertice e detiene partecipazioni in una o più società operative (le "figlie").

 

Assetti proprietari e quote 

L'assetto proprietario della holding è definito dalla distribuzione delle quote o azioni tra i membri della famiglia. Il controllo della holding è generalmente concentrato nelle mani del fondatore o di un ristretto gruppo di famigliari, garantendo la stabilità della gestione e la coesione famigliare nelle decisioni strategiche. La suddivisione delle quote può essere personalizzata per riflettere gli interessi e il coinvolgimento dei diversi membri della famiglia, potendo prevedere anche diverse categorie di quote con diritti amministrativi e patrimoniali differenti.

 

Patti parasociali e regole interne 

I patti parasociali rappresentano uno strumento fondamentale per regolare i rapporti tra i soci della holding, definire accordi di voto, stabilire vincoli al trasferimento delle partecipazioni (come clausole di prelazione o gradimento) e disciplinare altri aspetti della governance famigliare, come l'ingresso in azienda e i percorsi di carriera per i famigliari. Questi accordi, stipulati al di fuori dello statuto sociale, offrono maggiore flessibilità e riservatezza nella definizione delle regole interne alla famiglia e possono contribuire a prevenire o gestire potenziali conflitti tra i soci.

 

Organi sociali e ruoli famigliari 

Gli organi sociali di una holding famigliare sono quelli tipici delle forme giuridiche adottate (assemblea dei soci, consiglio di amministrazione, organo di controllo). La composizione del consiglio di amministrazione può includere membri della famiglia, manager esterni di fiducia o professionisti indipendenti, con l'obiettivo di bilanciare la rappresentanza degli interessi famigliari con le competenze gestionali necessarie per la conduzione efficace della holding e del gruppo. La definizione dei ruoli famigliari all'interno degli organi sociali e nella gestione delle società operative è un aspetto delicato che richiede una chiara definizione di responsabilità e competenze per evitare sovrapposizioni o conflitti.

 

Statuto e regolamenti: personalizzazione e flessibilità 

Lo statuto sociale e i regolamenti interni costituiscono la base normativa che disciplina il funzionamento della holding. Lo statuto, depositato presso il registro delle imprese, definisce gli aspetti fondamentali della società. I regolamenti interni, invece, possono dettagliare ulteriormente le modalità operative, le procedure decisionali e le regole di condotta per i membri della famiglia e gli organi sociali. La personalizzazione dello statuto e dei regolamenti è essenziale per adattare la governance della holding alle specifiche esigenze della famiglia, garantendo flessibilità nella gestione e chiarezza nelle regole. Possono essere introdotte clausole specifiche relative al trasferimento delle partecipazioni per mantenere il controllo del gruppo all'interno della famiglia, clausole che attribuiscono diritti amministrativi e patrimoniali differenziati ai soci famigliari in base al loro coinvolgimento, e meccanismi per la risoluzione dei conflitti famigliari a livello di holding, evitando ripercussioni sulle società operative. La possibilità di prevedere particolari diritti per i soci nello statuto (come diritti di nomina di amministratori o diritti particolari sugli utili) offre ulteriori strumenti per modulare la governance in base alle dinamiche famigliari e agli obiettivi strategici. 

 

I vantaggi fiscali della holding famigliare

la holding famigliare offre una serie di significativi vantaggi fiscali che possono portare a una riduzione del carico impositivo complessivo per il gruppo e a una maggiore efficienza nella gestione dei flussi finanziari.

 

Participation Exemption PEX) su plusvalenze 

Uno dei principali benefici fiscali è rappresentato dal regime della participation exemption (pex). Questo regime consente una detassazione significativa, fino al 95%, delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate in altre società, sia italiane che estere (purché non residenti in paesi a fiscalità privilegiata). Per i soggetti ires (società di capitali, enti commerciali), l'esenzione è del 95%, mentre per i soggetti irpef (imprenditori individuali, società di persone) è del 41,86%. Ciò permette di ottimizzare la fiscalità sulle operazioni di disinvestimento e di facilitare la riallocazione del capitale all'interno del gruppo senza subire una tassazione piena sulla plusvalenza realizzata. Ad esempio, se una holding cede una partecipazione realizzando una plusvalenza di 500.000 euro, grazie alla pex solo il 5% di tale importo sarà soggetto a ires (24%), con un notevole risparmio di imposta rispetto alla tassazione ordinaria.

 

Tassazione agevolata dei dividendi tra società 

La holding beneficia di una tassazione ridotta sui dividendi percepiti dalle società controllate. In base all'articolo 89 comma 2 del tuir, solo il 5% degli utili distribuiti è soggetto a ires (24%), mentre il restante 95% è esente da imposte. Questo evita la doppia imposizione degli utili (prima a livello della società che li produce e poi a livello della holding che li riceve) e consente di accentrare gli utili nella holding con una tassazione minima. La holding può poi decidere se e quando distribuire tali dividendi ai soci, scegliendo il momento fiscalmente più vantaggioso. Se la holding fosse stabilita in un altro paese europeo, la detassazione sui dividendi potrebbe essere totale rispettando i requisiti della direttiva madre-figlia.

 

Consolidato fiscale nazionale e mondiale  

L'adozione di una holding ben strutturata consente l'accesso al regime del consolidato fiscale. Questo sistema permette di considerare tutte le società controllate come un unico soggetto fiscale, consentendo la compensazione tra gli utili di una società e le perdite di un'altra all'interno del gruppo. In questo modo, l'imponibile complessivo del gruppo si riduce e si ottiene un risparmio sull'ires totale da versare. Per poter aderire al consolidato fiscale in italia, la holding deve detenere almeno il 50,01% del capitale sociale delle società partecipanti per un periodo minimo di 12 mesi. Il consolidato fiscale semplifica anche la gestione amministrativa, in quanto è sufficiente una sola dichiarazione fiscale per l'intero gruppo.

 

Cash pooling e ottimizzazione della liquidità 

La holding può svolgere una funzione di "tesoriere" per il gruppo attraverso accordi di cash pooling. Questo meccanismo consente di accentrare la liquidità di tutte le società controllate e di metterla a disposizione di quelle che ne hanno bisogno, ottimizzando la gestione dei flussi finanziari e riducendo la necessità di ricorrere a finanziamenti esterni con relativi costi. I finanziamenti infragruppo tra società direttamente partecipate dalla holding possono beneficiare dell'esenzione della ritenuta sugli interessi attivi.

 

IVA di gruppo e altre agevolazioni fiscali 

La holding può optare per il regime dell'iva di gruppo. Questo consente di considerare le società collegate come un unico soggetto ai fini iva, permettendo la compensazione tra debiti e crediti iva delle diverse società del gruppo e semplificando gli adempimenti amministrativi. Le operazioni di cessione e scambio tra società del gruppo non sono rilevanti ai fini iva, in quanto considerate interne a un unico soggetto fiscale. Inoltre, la holding può beneficiare di altre agevolazioni fiscali previste per i gruppi societari, come la possibilità di effettuare apporti di partecipazioni con realizzo controllato, evitando la tassazione immediata delle plusvalenze.

 

Pianificazione dei flussi finanziari e reinvestimento utili 

La holding permette una gestione più efficiente dei flussi finanziari generati dalle diverse società del gruppo. Gli utili possono essere accentrati nella holding e reinvestiti in nuove iniziative o per sostenere le attività esistenti senza subire immediatamente la tassazione che si avrebbe con la distribuzione diretta ai soci. Questo offre una maggiore flessibilità nella pianificazione finanziaria a lungo termine e favorisce la crescita del gruppo. 

 

Protezione patrimoniale e separazione dei rischi

Un altro fondamentale vantaggio della holding famigliare è la protezione del patrimonio famigliare e aziendale da eventuali rischi esterni.

 

Separazione tra patrimonio personale e aziendale 

la holding crea una netta separazione giuridica tra il patrimonio personale dei membri della famiglia e il patrimonio delle società operative. I beni (immobili, partecipazioni, beni intangibili, liquidità) possono essere conferiti alla holding, che ne diventa proprietaria, isolandoli dai rischi specifici legati all'attività delle singole società operative.

 

Difesa da azioni creditorie e rischi imprenditoriali 

In caso di difficoltà finanziarie o legali di una delle società operative (ad esempio, fallimento, contenziosi), i creditori di tale società non potranno aggredire direttamente il patrimonio della holding e, di conseguenza, gli altri beni e le partecipazioni in altre società del gruppo. Allo stesso modo, i creditori personali dei membri della famiglia (soci della holding) potrebbero avere difficoltà ad aggredire le quote della holding se lo statuto prevede clausole di salvaguardia. La holding funge quindi da "scudo" protettivo per il patrimonio famigliare. Concentrando nella holding i beni strategici, si protegge una parte fondamentale del patrimonio da eventuali dissesti finanziari che ricadono solo sul capitale delle singole società operative.

 

Protezione in caso di crisi d'impresa e insolvenza 

Come illustrato, in caso di crisi o fallimento di una società operativa, la holding rimane indenne e il patrimonio famigliare concentrato in essa è preservato. Questo garantisce una maggiore stabilità finanziaria complessiva per il gruppo e la possibilità di proseguire le attività delle altre società controllate. La holding può rappresentare una "cassaforte di famiglia" che custodisce i beni di valore al riparo dalle turbolenze finanziarie delle singole aziende.

 

Limiti e casi di inefficacia della protezione 

È importante sottolineare che la protezione offerta dalla holding non è assoluta e può presentare dei limiti. In caso di azioni fraudolente o di illeciti compiuti direttamente dalla holding o dai suoi amministratori, il patrimonio della holding potrebbe essere comunque aggredibile. Inoltre, l'applicazione della disciplina sulle società di comodo potrebbe rendere inefficaci alcuni vantaggi fiscali e potenzialmente anche la protezione patrimoniale. È fondamentale una gestione sana e trasparente della holding e il rispetto delle normative per massimizzare i benefici e minimizzare i rischi. Anche la complessità eccessiva della struttura societaria potrebbe comportare costi e inefficienze, riducendo i vantaggi complessivi. 

 

La holding famigliare e il passaggio generazionale

La holding famigliare si configura come uno strumento efficace per la pianificazione successoria e la garanzia della continuità aziendale all'interno del nucleo famigliare. Solo una minoranza delle aziende famigliari supera la seconda generazione, spesso a causa della mancanza di una chiara pianificazione successoria che può portare alla frammentazione delle quote, a conflitti tra eredi e alla perdita del controllo gestionale. La holding famigliare interviene proprio per centralizzare la governance e assicurare la continuità dell'impresa, evitando la dispersione dell'eredità societaria. 

La costituzione di una holding famigliare per l'esecuzione del passaggio generazionale è una pratica molto frequente. Questo processo si attua solitamente attraverso il conferimento delle partecipazioni detenute dall'imprenditore nella holding, oppure conferendo l'azienda operativa in una newco che assume il ruolo di holding. In questo modo, il controllo delle società operative viene concentrato nella holding, le cui quote sono poi distribuite agli eredi. Spesso, il capo famiglia detiene la maggioranza delle quote della holding, mantenendo così il controllo sull'intero gruppo anche dopo l'avvio del processo successorio. 

Uno dei vantaggi principali è la possibilità di separare l'aspetto proprietario dalla gestione. Mentre la proprietà dell'impresa rimane all'interno della famiglia attraverso la holding, la gestione delle società operative può essere affidata anche a soggetti esterni con specifiche competenze, garantendo così l'efficienza e la solidità dell'impresa nel tempo. Questo permette di superare la potenziale mancanza di competenze manageriali tra gli eredi e di assicurare una leadership capace e meritevole. 

La holding famigliare facilita la suddivisione delle quote aziendali tra i vari membri della famiglia in modo chiaro e organizzato, evitando future dispute e incertezze. È possibile definire ex ante le regole che orientano le scelte e le decisioni del fondatore, prevenendo eventuali conflitti tra soci/eredi. A tal fine, si possono utilizzare clausole statutarie specifiche relative al trasferimento delle azioni o quote volte a mantenere il controllo del gruppo nel nucleo famigliare (come clausole di gradimento, blocco e prelazione) sia inter vivos che mortis causa. Le clausole di gradimento, ad esempio, subordinano l'ingresso di nuovi soci o eredi all'approvazione degli organi sociali o dei soci esistenti. Le clausole di prelazione, invece, attribuiscono ai soci esistenti il diritto di essere preferiti a terzi nell'acquisto di quote in caso di vendita. 

Nel contesto del passaggio generazionale, un ruolo importante può essere svolto dal patto di famiglia, strumento giuridico che consente di stabilire accordi vincolanti per la trasmissione della ricchezza aziendale. Attraverso il conferimento di quote di partecipazione della holding mediante un patto di famiglia, è possibile pianificare la successione attribuendo, ad esempio, l'usufrutto delle azioni della holding al genitore e la nuda proprietà ai figli. In questo modo, si può prevedere il trasferimento della proprietà mantenendo al contempo il controllo e la gestione in capo al fondatore fino a un determinato momento. Il patto di famiglia può anche prevedere l'attribuzione a uno o più legittimari designati del diritto di voto plurimo nelle assemblee della holding, garantendo loro l'effettiva gestione della società. La ripartizione delle quote deve comunque rispettare le garanzie previste dal codice civile in materia di diritti dei legittimari. 

Sotto il profilo fiscale, il passaggio generazionale tramite holding può beneficiare di agevolazioni sull'imposta di successione e donazione. In alcuni casi, il valore delle partecipazioni trasferite potrebbe non superare le franchigie previste dalla normativa, rendendo l'operazione esente da imposta. Il patto di famiglia stesso prevede specifiche disposizioni in materia di imposta di successione, con possibili esenzioni o trattamenti fiscali di favore a determinate condizioni. 

 

La holding famigliare come strumento di governance e gestione dei conflitti 

La holding famigliare rappresenta un valido strumento non solo per la protezione del patrimonio e la pianificazione successoria, ma anche per la gestione della governance e la prevenzione/risoluzione dei conflitti all'interno della famiglia e tra le diverse società del gruppo. 

Uno dei principali vantaggi in termini di governance è la centralizzazione delle decisioni strategiche a livello della holding. La holding definisce gli obiettivi di alto livello e le strategie per l'intero gruppo, garantendo una gestione più razionale del controllo societario. Essa svolge un'attività di direzione e coordinamento nei confronti delle società partecipate, assicurando stabilità di gestione e una politica comune per l'intero gruppo. Questo permette di rispondere in modo più efficiente alle avversità e di sfruttare sinergie tra le diverse entità. 

La holding gioca un ruolo cruciale nella gestione sia delle società operative che degli asset immobiliari di proprietà della famiglia. Concentrando la proprietà degli immobili nella holding, si possono isolare tali beni dai rischi specifici legati all'attività delle singole società operative, evitando l'applicazione della disciplina sulle società di comodo e garantendo una maggiore protezione patrimoniale. La holding può anche accentrare la gestione di marchi e brevetti, ottimizzando la fiscalità relativa agli asset intangibili. 

Un aspetto fondamentale è la prevenzione e la gestione dei conflitti famigliari che potrebbero insorgere e ripercuotersi negativamente sull'attività delle società operative. La holding funge da "camera di compensazione" per le dispute famigliari, evitando che i litigi si estendano alle società operative e causino stalli decisionali. Le eventuali controversie tra i membri della famiglia vengono gestite a livello di holding, preservando la funzionalità e l'operatività delle singole aziende. 

La "family governance" si attua attraverso diversi strumenti a livello della holding, tra cui clausole statutarie specifiche, patti parasociali e regolamenti di famiglia. Lo statuto può prevedere l'attribuzione di diritti amministrativi e patrimoniali differenti ai soci famigliari, commisurati al loro grado di coinvolgimento nella gestione del gruppo. Si possono creare diverse categorie di quote o azioni con diritti di voto differenziati o con particolari diritti patrimoniali. I patti parasociali, stipulati tra i soci della holding, possono regolamentare l'ingresso in azienda dei famigliari, definire percorsi di carriera, stabilire requisiti e condividere valori. I regolamenti di famiglia possono disciplinare aspetti più specifici della gestione dei rapporti famigliari all'interno del contesto aziendale. 

È anche possibile prevedere l'inserimento di amministratori esterni alla famiglia nell'organo amministrativo della holding. Questi professionisti indipendenti possono apportare competenze specifiche e contribuire a una gestione più oggettiva, riducendo l'influenza di dinamiche famigliari potenzialmente conflittuali. La nomina dell'organo amministrativo della holding ha poi un impatto sulla governance delle società operative, in quanto è la holding a votare nelle loro assemblee. 

La holding famigliare si dimostra uno strumento poliedrico che, oltre ai vantaggi fiscali e di protezione patrimoniale, offre un quadro strutturato per la gestione della proprietà, del controllo e dei rapporti famigliari, contribuendo alla stabilità, alla continuità e all'armonia del gruppo aziendale nel tempo. 

 

Limiti, rischi e criticità della holding famigliare 

Nonostante i numerosi vantaggi, la costituzione e la gestione di una holding famigliare comportano anche limiti, rischi e criticità che devono essere attentamente valutati prima di intraprendere tale scelta. Considerare solo i benefici, come la protezione patrimoniale e l'ottimizzazione fiscale, potrebbe portare a sottovalutare gli aspetti negativi e a commettere errori con conseguenze anche significative. 

Uno degli aspetti da considerare è rappresentato dai costi di gestione e dagli adempimenti amministrativi. La creazione di una holding famigliare implica la costituzione di una nuova società, con tutti gli oneri notarili, di segreteria, l'imposta di bollo e l'IVA connessi. A questi costi iniziali si aggiungono i costi di mantenimento annuo, che possono includere la revisione contabile, la consulenza legale e fiscale, e i costi di gestione amministrativa. La holding è tenuta a rispettare tutti gli obblighi fiscali e contabili previsti per le società, come la tenuta di una contabilità regolare, la redazione del bilancio annuale (spesso consolidato se la holding è una società di capitali), la presentazione della dichiarazione dei redditi e il pagamento delle imposte dovute. In particolare, se la holding è una società di capitali, non è possibile ricorrere alla contabilità semplificata e vige l'obbligo del bilancio annuale consolidato. Questa maggiore complessità contabile e amministrativa potrebbe richiedere l'assunzione di personale dedicato o il ricorso a consulenti esterni, aumentando ulteriormente i costi. 

Un'altra area critica riguarda i rischi fiscali e il pericolo di interposizione fittizia. Sebbene la holding possa offrire significativi vantaggi fiscali, è fondamentale operare nel pieno rispetto delle normative vigenti per evitare contestazioni da parte dell'Agenzia delle Entrate. Un errore comune è credere che la holding sia una soluzione universale per ridurre le imposte, senza considerare le specifiche normative e i requisiti per accedere ai regimi agevolati come la Participation Exemption (PEX) o il consolidato fiscale. L'Agenzia delle Entrate è particolarmente attenta ai casi di interposizione fittizia, ovvero quelle situazioni in cui la holding viene creata con il solo scopo di ottenere vantaggi fiscali indebiti, senza una reale sostanza economica e senza svolgere effettivamente un'attività di gestione e coordinamento del gruppo. In tali casi, la normativa antielusiva (come l'articolo 10-bis dello Statuto del Contribuente) e la prassi dell'Agenzia delle Entrate possono portare al disconoscimento dei benefici fiscali, all'applicazione di sanzioni e al recupero delle imposte evase. È cruciale che la holding svolga un ruolo attivo nella gestione strategica e finanziaria delle società partecipate e che le decisioni prese a livello di holding abbiano una reale motivazione economica e non siano guidate esclusivamente da finalità fiscali. Nel caso di holding estere, è necessario prestare particolare attenzione alle normative sull'esterovestizione e al concetto di "place of effective management" per evitare contestazioni sulla residenza fiscale della società. Le CFC rules (Controlled Foreign Companies) sono volte a contrastare l'elusione fiscale derivante dalla localizzazione di holding in paesi con regimi fiscali più favorevoli quando queste non hanno una reale sostanza economica all'estero e sono di fatto gestite dall'Italia. 

È importante sottolineare che la holding famigliare non è la soluzione ideale per ogni situazione. Ad esempio, se l'impresa sottostante sta attraversando gravi problemi finanziari o gestionali, la creazione di una holding non risolverà automaticamente tali problematiche, anzi potrebbe complicare ulteriormente la situazione aggiungendo un ulteriore livello di gestione, burocrazia e spese. In contesti di attività imprenditoriale di piccole dimensioni, con una sola unità operativa e pochi dipendenti, i costi e la complessità di una holding potrebbero superare i potenziali benefici. Inoltre, se l'obiettivo principale è prelevare denaro a livello personale con una bassa tassazione, la holding potrebbe non essere lo strumento più adatto, in quanto i vantaggi fiscali si concretizzano principalmente nel reinvestimento degli utili a livello aziendale. Prima di costituire una holding, è fondamentale effettuare una valutazione attenta delle circostanze specifiche, analizzando la situazione patrimoniale, le fonti di rischio, le dimensioni del business e gli obiettivi che si intendono raggiungere. In alcuni casi, strumenti diversi come il fondo patrimoniale o il trust potrebbero essere più appropriati per la protezione del patrimonio o la pianificazione successoria. 

 

Novità normative e trend 2025-2026 

Il panorama normativo che riguarda le holding famigliari è in continua evoluzione, con modifiche sia a livello fiscale che civilistico. È fondamentale rimanere aggiornati sulle ultime novità legislative e sulla prassi amministrativa per poter gestire la holding in modo efficiente e conforme alle normative vigenti. 

Negli ultimi anni si è assistito a una crescente attenzione da parte del legislatore verso la semplificazione degli adempimenti amministrativi per le imprese, incluse potenzialmente le holding famigliari. Tuttavia, non si registrano al momento semplificazioni specifiche e significative dedicate unicamente alle holding famigliari. Le misure di semplificazione generalmente riguardano il sistema aziendale nel suo complesso (es. in materia di fatturazione elettronica, comunicazione dei dati, ecc.) e possono indirettamente interessare anche le holding. È auspicabile che in futuro possano essere introdotte ulteriori misure volte a ridurre la burocrazia e i costi amministrativi specificamente per le holding famigliari, in considerazione del loro ruolo nella gestione del patrimonio e nel passaggio generazionale delle imprese famigliari, che rappresentano una parte importante del tessuto economico italiano. 

L'evoluzione della disciplina delle holding famigliari è influenzata da diversi fattori, tra cui la crescente globalizzazione, la necessità di contrastare l'elusione fiscale a livello internazionale e la crescente sensibilità verso le tematiche di governance e responsabilità sociale delle imprese famigliari. Si potrebbe assistere a un ulteriore rafforzamento delle normative antielusive sia a livello nazionale che internazionale, con una maggiore attenzione alla reale sostanza economica delle holding e alla loro effettiva attività di direzione e coordinamento. Parallelamente, potrebbe emergere una maggiore consapevolezza del ruolo delle holding famigliari come strumenti di pianificazione successoria e di garanzia della continuità aziendale, con potenziali interventi legislativi volti a semplificare e agevolare il passaggio generazionale sotto il profilo fiscale e civilistico. L'evoluzione potrebbe anche riguardare una maggiore chiarezza e definizione dei profili di responsabilità degli amministratori della holding nei confronti delle società controllate, in particolare in relazione all'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento. 

Inoltre, i trend futuri potrebbero vedere una maggiore diffusione delle holding famigliari anche tra le piccole e medie imprese, in considerazione dei benefici che possono offrire in termini di protezione patrimoniale, ottimizzazione fiscale e pianificazione successoria. Tuttavia, questa diffusione sarà strettamente legata alla capacità degli imprenditori di comprendere appieno le complessità connesse alla costituzione e gestione di una holding e alla disponibilità di consulenti esperti come quelli di Lex e Business Advisory, in grado di fornire un supporto adeguato. L'analisi comparata con altre soluzioni di gestione patrimoniale (come trust, fondi patrimoniali, polizze) continuerà a essere un aspetto importante per individuare lo strumento più adatto alle specifiche esigenze famigliari. 

 

Casi pratici ed esempi applicativi 

Per meglio comprendere l'efficacia e le implicazioni della holding famigliare, analizziamo alcuni casi pratici, illustrando sia scenari di successo che potenziali insuccessi, fornendo simulazioni di risparmio fiscale e protezione patrimoniale, e infine realizzando un'analisi comparata con altre soluzioni di gestione patrimoniale. 

Un caso di successo tipico si verifica quando un imprenditore, proprietario di diverse aziende operanti in settori differenti, decide di costituire una holding famigliare. Questa holding acquisisce le partecipazioni delle singole società, realizzando immediatamente una separazione tra il patrimonio personale e quello aziendale, proteggendo così i beni personali da eventuali rischi specifici di una delle attività operative. Dal punto di vista fiscale, la holding può beneficiare del regime della Participation Exemption (PEX), consentendo una detassazione fino al 95% delle plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni, a precise condizioni. Inoltre, l'accentramento degli utili a livello di holding permette di sfruttare la tassazione agevolata sui dividendi, con una tassazione IRES applicata solo al 5% degli utili percepiti. Un esempio concreto di risparmio fiscale è illustrato nel caso di Holding ALFA che cede una partecipazione realizzando una plusvalenza di 500.000€: grazie alla PEX, l'imposta da pagare è significativamente inferiore rispetto a una cessione diretta da parte della persona fisica. 

Un ulteriore esempio di successo si riscontra nella gestione del passaggio generazionale. Il fondatore può conferire le partecipazioni nella holding, mantenendo il controllo e pianificando gradualmente il trasferimento delle quote della holding ai propri eredi. Questo facilita la successione, evita la frammentazione delle quote tra più eredi e può beneficiare di agevolazioni fiscali sull'imposta di successione e donazione. L'utilizzo del patto di famiglia, ad esempio, consente di stabilire ex ante le regole del passaggio generazionale, prevenendo conflitti e potenzialmente beneficiando di esenzioni dall'imposta di successione a determinate condizioni. 

Tuttavia, non mancano i casi in cui la holding famigliare non si rivela la soluzione ideale o porta a insuccessi. Se l'impresa sottostante sta attraversando un periodo di crisi finanziaria, la creazione di una holding non risolverà i problemi e anzi potrebbe aggiungere ulteriori costi e complessità gestionali. Allo stesso modo, per attività imprenditoriali di piccole dimensioni, con una sola unità operativa e pochi dipendenti, i costi di gestione e gli adempimenti amministrativi della holding potrebbero superare i benefici ottenuti. Un errore comune è costituire una holding con il solo scopo di ottenere vantaggi fiscali indebiti, senza una reale sostanza economica e senza un'effettiva attività di gestione e coordinamento del gruppo, incorrendo nel rischio di contestazioni per interposizione fittizia da parte dell'Agenzia delle Entrate.

 

Simulazioni di risparmio fiscale 

Dividendi: Senza holding, la distribuzione di utili da una società operativa all'imprenditore è tassata con un'imposta sui dividendi che in Italia è del 26%. Con una holding, gli stessi utili distribuiti dalla società operativa alla holding sono tassati ai fini IRES solo sul 5% dell'ammontare (con un'aliquota del 24%), con un carico fiscale effettivo molto più basso (1,2%). Ad esempio, su un utile di 100.000€, la tassazione diretta sarebbe di 26.000€, mentre tramite holding sarebbe di circa 1.200€. 

Plusvalenze (PEX): Come già accennato, la cessione di partecipazioni tramite holding può beneficiare della PEX, con una tassazione quasi nulla sulla plusvalenza (solo il 5% è imponibile IRES, portando a un'imposta effettiva dell'1,2%). Senza holding, la plusvalenza realizzata da una persona fisica sarebbe soggetta a imposta sulle plusvalenze finanziarie, attualmente al 26%. 

Consolidato fiscale: In un gruppo con una holding che detiene più del 50% delle partecipazioni, è possibile optare per il consolidato fiscale, permettendo di compensare gli utili di una società con le perdite di un'altra, riducendo l'imponibile complessivo e quindi l'IRES da pagare. L'esempio di Holding ALFA con una società in utile e una in perdita illustra chiaramente il potenziale risparmio.

 

Analisi comparata tra holding e altre soluzioni 

Trust: Il trust è un negozio giuridico in cui un soggetto (trustee) amministra beni per conto di uno o più beneficiari, secondo le istruzioni di un disponente. Offre una forte protezione patrimoniale e flessibilità nella pianificazione successoria. Tuttavia, la fiscalità del trust può essere complessa e in alcuni casi meno vantaggiosa della holding. Il trust è particolarmente utile per la segregazione patrimoniale con vincoli specifici e per la gestione di patrimoni destinati a finalità particolari. 

Fondo patrimoniale: Il fondo patrimoniale è un istituto del diritto di famiglia che vincola determinati beni (immobili, mobili registrati, titoli di credito) ai bisogni della famiglia. Offre protezione dai creditori per i debiti contratti per scopi estranei ai bisogni famigliari. È meno flessibile della holding nella gestione aziendale e non offre gli stessi vantaggi fiscali in termini di gestione delle partecipazioni. 

Polizze assicurative: Le polizze vita possono rappresentare uno strumento per la protezione del patrimonio e la pianificazione successoria, con una fiscalità differita e potenzialmente vantaggiosa in caso di decesso. Tuttavia, non consentono una gestione diretta delle partecipazioni aziendali o l'accesso a regimi fiscali come la PEX o il consolidato fiscale. 

Società semplice: La società semplice, spesso utilizzata come holding immobiliare, ha una gestione snella, bassi costi e un regime di trasparenza fiscale. Non è soggetta a fallimento e le quote possono essere protette da pignoramento con apposite clausole statutarie. Tuttavia, non produce reddito d'impresa e l'imponibile è ribaltato sui soci. È adatta principalmente per la gestione di patrimoni immobiliari e non offre la stessa flessibilità per la gestione di partecipazioni in società operative complesse. 

La scelta dello strumento più adatto dipende dalle specifiche esigenze della famiglia, dalla natura e complessità del patrimonio, dagli obiettivi di protezione e pianificazione fiscale e successoria. 

 

Checklist operativa per l'imprenditore

Prima di intraprendere la costituzione di una holding famigliare, è fondamentale che l'imprenditore si ponga alcune domande chiave e verifichi la sussistenza di determinate condizioni.

 

Quando conviene costituire una holding famigliare? 

  • Quando si possiedono più aziende o partecipazioni significative in diverse società. 
  • Quando si desidera separare il patrimonio personale da quello aziendale per proteggerlo da specifici rischi d'impresa. 
  • Quando si mira a ottimizzare la fiscalità a livello di gruppo, sfruttando regimi come la PEX, il consolidato fiscale e la tassazione agevolata dei dividendi. 
  • Quando si intende pianificare il passaggio generazionale dell'impresa in modo strutturato e potenzialmente con benefici fiscali. 
  • Quando si vuole centralizzare la governance e la gestione strategica di un gruppo di imprese. 
  • Quando si ha la necessità di gestire in modo efficiente la liquidità a livello di gruppo attraverso il cash pooling. 
  • Quando si prevede di effettuare operazioni straordinarie come acquisizioni o cessioni di partecipazioni, potendo beneficiare della PEX. 
  • Quando si vuole aumentare la credibilità del gruppo nei confronti del sistema bancario. 

 

Domande chiave da porsi prima di avviare il progetto 

  • Qual è la dimensione e la complessità del patrimonio da conferire alla holding?. 
  • Quali sono gli obiettivi principali che si intendono raggiungere (protezione, fiscalità, successione, governance)?. 
  • Quali sono i rischi specifici che si intendono proteggere?. 
  • Si dispone delle risorse economiche e gestionali per far fronte ai costi di costituzione e gestione della holding?. 
  • Si è consapevoli della maggiore complessità amministrativa e contabile che la holding comporta?. 
  • Esiste una reale attività di gestione e coordinamento che la holding potrà esercitare sulle partecipate?. 
  • Si è pronti a lasciare gli utili a livello aziendale per beneficiare dei vantaggi fiscali, senza distribuirli immediatamente a livello personale?. 
  • Si è disposti a farsi affiancare da professionisti esperti (notai, commercialisti, avvocati) per la costituzione e la gestione della holding?. 
  • Quali sono le alternative alla holding e perché si ritiene che la holding sia la soluzione più adatta?. 

 

Passaggi operativi e documentali

  • Analisi preliminare della situazione patrimoniale, degli obiettivi e delle alternative. 
  • Scelta della forma giuridica della holding (SRL, SPA, Società Semplice), valutando i pro e i contro di ciascuna in relazione agli obiettivi. La SRL è spesso preferita per la responsabilità limitata e l'accesso alla PEX. La società semplice può essere adatta per holding immobiliari. 
  • Redazione dell'atto costitutivo e dello statuto della holding, definendo l'oggetto sociale, la governance, le regole interne e, se necessario, clausole specifiche per la protezione del patrimonio e il passaggio generazionale. È fondamentale personalizzare lo statuto per adattarlo alle esigenze famigliari. 
  • Conferimento delle partecipazioni o degli altri beni (immobili, marchi) alla holding. È importante valutare le modalità di conferimento (a titolo di capitale proprio o di debito) e i relativi aspetti fiscali (realizzo controllato). 
  • Registrazione della holding presso il Registro delle Imprese. 
  • Adempimenti fiscali iniziali per l'accreditamento presso l'anagrafe tributaria e per le comunicazioni ai fini CRS. 
  • Organizzazione della struttura amministrativa e contabile della holding, tenendo conto della maggiore complessità. 
  • Eventuale stipula di patti parasociali per regolare i rapporti tra i soci della holding. 
  • Pianificazione fiscale di gruppo, valutando l'adesione a regimi come la PEX, il consolidato fiscale e l'IVA di gruppo, verificando i requisiti di accesso. 
  • Monitoraggio costante della normativa e della prassi amministrativa per garantire la conformità e sfruttare eventuali nuove opportunità. 

 

Conclusioni

La holding famigliare si conferma uno strumento potente per la protezione patrimoniale, l'ottimizzazione fiscale e la pianificazione del passaggio generazionale per gli imprenditori con un patrimonio complesso e una visione strategica a lungo termine. Tuttavia, non è una soluzione universale e la sua efficacia dipende da una valutazione attenta dei costi, dei rischi e della complessità che comporta. 

È fondamentale agire con consapevolezza e cautela, evitando di considerare la holding come una semplice scorciatoia per ridurre le imposte o eludere i creditori, poiché ciò può portare a gravi conseguenze legali e fiscali. La chiave del successo risiede in una pianificazione accurata, nella comprensione approfondita delle dinamiche della holding e nel rispetto scrupoloso delle normative. 

Si consiglia vivamente agli imprenditori interessati di avvalersi della consulenza di professionisti esperti in materia fiscale, legale e finanziaria, in grado di valutare la specifica situazione, individuare la struttura più idonea e accompagnare l'imprenditore in tutte le fasi di costituzione e gestione della holding famigliare. Solo in questo modo sarà possibile trasformare la holding famigliare in una vera e propria "cassaforte di famiglia", in grado di proteggere e valorizzare il patrimonio per le generazioni presenti e future. 

Iscriviti all'Academy

Unire la tua formazione personale con la consulenza diretta dei nostri esperti ti permetterà di trasformare le conoscenze in azioni concrete, garantendo una crescita sostenibile e mirata della tua azienda.
Inoltre, l'Academy è una piattaforma ideale per confrontarti con altri professionisti del settore, scambiare idee e acquisire nuove prospettive. Partecipare attivamente alle discussioni e ai webinar ti permetterà di rimanere all'avanguardia e di apprendere continuamente nuove tecniche e strategie.
Iscriviti gratuitamente alla nostra Academy per accedere a risorse di qualità superiore e per continuare a sviluppare le tue competenze in modo efficace e mirato. Con il giusto supporto, non ci sono limiti a ciò che puoi raggiungere. Non esitare a contattarci per qualsiasi necessità di consulenza personalizzata.
Iscriviti gratuitamente all'Academy
linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram