
Il bilancio di un’azienda non rappresenta soltanto una formalità amministrativa e burocratica, ma è uno strumento fondamentale per verificare lo stato di salute di un’impresa e aiutare gli imprenditori a prendere le decisioni giuste.
Affinché ciò sia possibile, però, è necessario rielaborare il bilancio per rendere le informazioni più chiare e comprensibili, ottenendo indicazioni utili e subito applicabili per migliorare la gestione dell’attività e aumentare la redditività del business.
Per trasformare il bilancio in uno strumento efficace per lo sviluppo dell’impresa e l’ottimizzazione della gestione aziendale è necessaria un’operazione di riclassificazione del bilancio.
Spesso sottovalutata da molte piccole e medie imprese italiane, la rielaborazione del bilancio aziendale è invece un processo indispensabile per leggere correttamente il bilancio d’esercizio dell’azienda, per sfruttarne appieno tutte le potenzialità ed evitare che rimanga uno strumento fine a se stesso.
A spiegare a cosa serve la riclassificazione del bilancio sono gli esperti di Lex e Business Advisory, società di consulenza aziendale che aiuta gli imprenditori nella costituzione e nello sviluppo dei propri modelli di business.
Si tratta di un servizio differente rispetto a quello fornito dai commercialisti, in quanto mentre quest’ultimi rendicontano ciò che è già successo, Lex e Business Advisory supporta le PMI a migliorare l’impostazione e la gestione dell’impresa, trasformando i titolari delle aziende in imprenditori più consapevoli ed evoluti attraverso l’acquisizione di conoscenze e strumenti efficaci per governare la propria impresa in modo più funzionale e redditizio.
Questo processo richiede una serie di miglioramenti e interventi, per esempio nella riduzione degli sprechi e dei costi nascosti, nella gestione della crescita aziendale, nella diminuzione del debito e dell’esposizione finanziaria, nell’ottimizzazione del flusso di cassa e nella pianificazione fiscale per pagare meno tasse in modo legale. La riclassificazione del bilancio è uno strumento essenziale per intraprendere questo percorso, soprattutto quando viene collegato ad altri strumenti utili per monitorare una serie di indici aziendali in tempo reale e aumentare il focus sulle gestione dell’impresa.
Il bilancio riclassificato, infatti, è una rielaborazione molto accurata del bilancio aziendale basata su degli indici specifici, in modo tale da rielaborare i dati aziendali dello stato patrimoniale e del conto economico per conoscere con precisione lo stato di salute dell’azienda in termini economici e finanziari. La riclassificazione del bilancio rende quindi il bilancio facile da leggere e da comprendere, ma lo trasforma anche in una fonte preziosa di indicazioni che aiutano ad aumentare la redditività del business delle PMI.
Ciò permette alle aziende in salute di affrontare il mercato e il futuro con una gestione più solida e consapevole degli investimenti e degli utili. Allo stesso tempo, la riclassificazione offre anche un supporto fondamentale alle imprese in difficoltà, oppure che devono gestire processi di riorganizzazione aziendale o dei momenti d’incertezza, poiché fornisce un sostegno concreto per affrontare cambiamenti complessi.
I bilanci riclassificati, infatti, mettono a disposizione degli imprenditori informazioni immediate e precise su tantissimi aspetti del business, per esempio la redditività, l’efficienza aziendale, l’indebitamento, l’equilibrio finanziario e la sostenibilità dello sviluppo dell’organizzazione.
Il bilancio riclassificato prevede due operazioni distinte: la riclassificazione dello stato patrimoniale e la riclassificazione del conto economico. Lo stato patrimoniale riclassificato permette di rappresentare in modo più comprensibile le attività e le passività di un’azienda.
Le attività sono gli impieghi di capitale che possono essere liquidati in breve tempo o che si riferiscono a investimenti di lungo periodo, come i BOT a breve scadenza e l’acquisto di macchinari e impianti. Un’ulteriore distinzione riguarda le attività correnti, ossia investimenti che saranno trasformati in liquidità in poco tempo, e le attività immobilizzate che si riferiscono agli investimenti durevoli.
Le passività sono le fonti di capitale da ripagare in breve tempo o che rappresentano finanziamenti pluriennali, come lo scoperto di un conto corrente aziendale o un mutuo. Anche in questo caso è possibile suddividerle in passività correnti, ovvero l’insieme dei debiti a breve termine, e passività consolidate che si riferiscono ai debiti di lungo termine. Lo stato patrimoniale riclassificato indica in modo più funzionale anche il capitale netto, un dato che esprime il patrimonio dell’imprenditore impiegato per finanziare l’impresa.
La riclassificazione del conto economico, invece, offre un’analisi più approfondita e specifica della gestione reddituale complessiva rispetto al conto economico tradizionale (quest'ultimo mostra appena il risultato in termini di utile o perdita d’esercizio).
Il conto economico riclassificato permette di differenziare il reddito della gestione ordinaria o corrente (include tutte le operazioni aziendali normali, come i costi di produzione e i mezzi finanziari necessari allo svolgimento dell’attività) e il reddito della gestione straordinaria (comprende costi e ricavi legati a eventi particolari e imprevisti, come le spese sostenute a causa dell’incendio di un capannone o la vendita di un macchinario).
Il conto economico riclassificato può essere realizzato utilizzando diversi modelli, tra cui lo schema a valore aggiunto (mostra una panoramica di costi e ricavi legati alla principale attività dell’azienda, ad esempio la produzione di beni di consumo), a margine di contribuzione (vengono suddivisi i costi e ricavi fissi da quelli variabili) e a costo del venduto (analizza i costi operativi diretti e indiretti).
La riclassificazione del bilancio è uno strumento essenziale per analizzare e monitorare il bilancio aziendale, indispensabile anche per le PMI e reso più accessibile attraverso il supporto di professionisti esperti e specializzati, in grado di fornire indicazioni strategiche per rendere il business più resiliente, competitivo e facile da controllare e da gestire.
Inoltre, la riclassificazione del bilancio permette di disporre di una serie di dati organizzati che, se inseriti in appositi strumenti di calcolo, forniscono agli imprenditori una sorta di “plancia di comando” dalla quale controllare in tempo reale l’andamento dell’impresa e dei suoi comparti, rilevando immediatamente le anomalie e prevedendo gli andamenti, positivi e negativi. Oggi con la riduzione della marginalità, questi strumenti appaiono sempre più indispensabili per mantenere le imprese competitive nel mercato.
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